Tuesday, August 10, 2010

Differences Between Flagyl And Tindamax

About this blog (and also around the other)

I had promised myself that until the internal layout of the blog, albeit roughly, could be said to be defined only after the sight of the home of this blog has begun to stir in me a warm feeling of home comfort only after this had happened I started to write. Now, on the day San Lorenzo, I note that you can finally leave.

Those who know me well enough knows that I believe the shamelessness an alarming degeneration of contemporary manners. To put it in the words of Umberto Galimberti, one of the "new vices" (I recommend reading as illuminating the beautiful booklet The new seven deadly sins and vices of the newly quoted philosopher). Without going into too much detail, including the manifestations of this tendency to publicize every aspect intimately private've always seen the blog. At least, most of them. It is clear that we must address the breakdown of the elements in this along with the due caution: there are blogs like one of the brilliant mathematician Terence Tao California that, especially for those who work (in the case of Tao, not many), are veritable mine of valuable suggestions, engines for the dynamism of thought, there are blogs like akatalepsía Clelia Mazzini that rightly fit into the intricate paths of meaning, sublimating the experience with the filters of the examples and images, there are a flood of information blog that they find their reason for being in the rate of diffusion of the Internet has given us, but there are also blog in which an anonymous graphomaniac pours rivers of inane chatter about the unlucky visitors, making a clear verbositatis exemplum. It is objectively interesting that some of these blogs then begin to generate interest so widespread in a short time to give them the power of media impact, the influence of individual opinion.
For these reasons I have always watched from the temptation to start a blog.

I hated and still hate the idea of \u200b\u200bending - if only to risk ending up - in the sad category of obscene blog (that is, that they stage what instead should be jealously guarded in private). I hate the idea of \u200b\u200bgiving alla spudoratezza, ed è un rischio che a mio parere è fin troppo facile correre quando si apre un blog. Ad ogni modo, anche nella categoria cronistico-narrativo-autobiografica dei blog, delle distinzioni sono indispensabili. Questa è certo la categoria che raccoglie il maggior numero di blog vani (inteso proprio come vacui), ma non tutti sono così. In fondo, raccontare storie è una delle attività che gli esseri umani sanno fare meglio. È una cosa che da sempre ci intrattiene, ci appassiona e ci riguarda. Che queste storie siano aggrappate a vite reali (come nelle (auto)biografie) o a vite immaginarie (come nei romanzi), poco importa. Durante le mie recenti letture di alcune delle maggiori opere della letteratura russa ho scoperto che Dostoevskij impiantava interi pezzi della sua travagliata esistenza nelle vite dei suoi personaggi. Come l'innominata malattia del principe Myskin ne  L'idiota , incontestabile transfer dell'epilessia dell'autore. Indubbiamente è vero quanto ci disse, in una delle sue tante interessanti lezioni, il professore di lettere al liceo: l'autobiografia è terapeutica. Soltanto parlando della propria vita come se fosse quella altrui, come se ne si fosse unicamente spettatore e non attore principale, si possono scorgere vie di fuga altrimenti invisibili. Solo così si può osservare la propria storia cogliendo dinamiche mai scorte. Solo così è possibile "ascoltarsi vivere". Forse è anche questo che conferisce fascino ad un blog. Sta all'autore trovare un equilibrio. Un  kariòs , se si vuole.

Qual è dunque la raison d'être di questo blog?

Dopo la laurea in Matematica conseguita a dicembre presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ho dovuto prendere atto che ormai l'offerta didattica del nostro amato dipartimento Castelnuovo si stava drammaticamente assottigliando. Inesorabilmente. Molti dei corsi appartenenti ai settori di minor interesse per il dipartimento avevano ed hanno (ed hanno avuto) i giorni contati: spariscono, legati al pensionamento di un docente che non verrà rimpiazzato da alcun ricercatore oppure condannati all'oblio in qualche riunione di non so quale organo competente. Per un certo tipo di studio il dipartimento rimane una delle migliori scuole a cui uno studente di Matematica potrebbe iscriversi, ma per le materie di mio interesse la situazione si stava facendo difficile. Né la matematica algoritmica, né l'informatica teorica, né la teoria della probabilità  con relative applicazioni sembrano più trovare spazio nella lista degli insegnamenti dei nostri corsi di laurea. I relativi settori disciplinari diventano sempre più deboli, con team sempre più scarni e gruppi di ricerca sempre meno produttivi che cercano disperatamente di riconvertirsi in altro. In an already not very reassuring for the Italian universities, this trend took on the contours of a prelude to something very unpleasant. This was the main reason that pushed me to submit applications for admission for postgraduate courses in various universities abroad. It is here that I want to say how things went, it would take too much space and therefore, possibly, what I shall reserve another post, but it ended up among the range available to me I accepted the offer of the London School of Economics and Political Science for the MSc in Applicable Mathematics for the next academic year.



Mi trovo dunque a fare una concreta esperienza di  escapism  (da cui il nome del blog), parola inglese che indica il tentativo di trovare distrazione e sollievo dalle situazioni spiacevoli, in particolar modo rifugiandosi in immaginari mondi migliori. I mondi immaginari non mi bastavano. E dato che ho a mia disposizione soltanto un mondo fisico (per ora), ho pensato bene che fosse il caso di mettersi a cercare qualcosa di accettabile in questo.

È questo quello che vorrei raccontare nel blog, ancor prima della mia departure for the English land, which will take place between 41 days exactly. Small fragments autobiographical, hopefully balanced, this first real flight.

Wishing that this blog becomes a small point of reference for those who feel and have felt the need to escape from what was not working, more or less conscious of their value, their competitiveness and of a desire to grow, it was not for nothing but for the pleasure that derives from the pungent restless exploration and for those who want to study abroad but do not know where to start, and in general for all those where, for a moment, may be of interest to a story otherwise, in the hope that he can do an example. Positive or negative, it does not matter.

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